Emma Della Libera
Ci sono sempre due scelte possibili nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle
Emma Della Libera (Treviso, 10/01/1998) è una ragazza brillante e decisa. È soprattutto instancabile nella sensibilizzazione sociale dell’Atassia di Friedreich – malattia neurodegenerativa che aggredisce il sistema nervoso compromettendo il controllo motorio e il coordinamento – diagnosticatale a 12 anni. Nel 2010, grazie alla determinazione dei genitori, nasce l’associazione “Ogni giorno per Emma” attiva nella raccolta fondi e nella ricerca medico-scientifica tese a migliorare il quadro clinico della patologia, a curarlo o a risolverlo.
Diplomata col massimo dei voti, ha conseguito la laurea triennale in Scienze e Tecnologie Biomolecolari con 110 e lode. Iscritta ora alla laurea magistrale in Biologia Quantitativa Computazionale presso l’Università di Trento, ha l’obiettivo di diventare ricercatrice e andare a fondo nello studio della sua patologia per il momento ancora priva di cure.
Non si dà per vinta Emma, eroina che vuole aprire squarci di luce nel buio e vivere un’esistenza normale, seguire il fermento della sua età, frequentare i corsi universitari, gli amici, i colleghi sparsi per il mondo, prendere i mezzi pubblici, essere indipendente. Affronta il futuro con una determinazione e un’intelligenza fuori del comune, col sorriso sulle labbra nel camice bianco del laboratorio.
Tra i desideri da perseguire: la scrittura. Non solo scientifica ma anche di svago.Con vis comica e irriverenza, si diletta nei racconti divertenti e ironici, i soli in grado di affrontare temi come la disabilità, sdrammatizzandone i contenuti e rendendo tutto più leggero.
Un mondo più che mai concreto, ma anche pieno di poesia, simile a quella evocata dalla coltre rosa che il Tamerice, l’albero che aveva una volta davanti alla sua casa, lasciava quando depositava i suoi fiori sul terreno, una bellezza che esprime il suo massimo durante la caduta, un tappeto magico e surreale, luogo ideale per riposare i sensi e coltivare una delle ricchezze dell’essere umano: i sogni.
Un esempio per tutti, invitati a guardare dentro se stessi e a riflettere sul vero senso dell’esistenza che suggerisce una cosa sola: mai darsi per vinti.